Si vuole riscrivere la storia

31 05 2022

Oramai sono giorni e giorni che vengo messo alla berlina sia dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta che da certa stampa asservita per le mie dichiarazioni fatte alla redazione di REPORT sugli accadimenti prima e dopo le Stragi di Palermo. Sono stato dipinto come una sorta di depistatore e questo non posso tollerarlo, avendo speso negli anni ogni energia e sacrificato la mia intera esistenza alla ricerca della verità e alla tutela dello Stato. Piaccia o meno, io mi sono sempre comportato con onestà e diligenza e così ho fatto quando sono stato sentito dal Procuratore Generale di Palermo, Dott. Scarpinato, e successivamente dal Procuratore della Repubblica di Caltanissetta, Dott. De Luca. Quella che ho riferito è la verità e non è negoziabile.
Quello che ho fatto ho documentato e certo non mi si può oggi incolpare del fatto che alcune mie relazioni sono sparite, assieme -almeno tanto traspare- a molti altri documenti.
Il pentito LO CICERO mi riferì che BIONDINO Salvatore era l’autista di Toto’ RIINA: ciò fece già prima del suo arresto (il 15 gennaio 1993) e tanto io avevo comunicato tempestivamente. Ma il Lo Cicero non venne ritenuto attendibile. D’altro canto, fui proprio io a identificare compiutamente il Biondino dopo che il pentito DI MAGGIO lo indicò l’autista di Riina come BIONDOLILLO Salvatore e ciò ho potuto fare proprio sulla base di quanto precedentemente riferitomi dal Lo Cicero.
Sono sparite le mie relazioni? Beh, si indaghi su questo.
Non sto qui a giudicare se le contestazioni mossemi siano state fatte in buona fede, come penso che sia, o in malafede ma sono certo di aver detto la verità. Lo stesso Procuratore Generale di Palermo, Dott. SCARPINATO, ha affermato pubblicamente che effettivamente alcuni altri importanti documenti dell’epoca non si trovano più.
Al riguardo del coinvolgimento di Stefano DELLE CHIAIE nell’organizzazione delle stragi io non ne so nulla; so solamente che la compagna del pentito LO CICERO me ne parlò solo come persona che conosceva perché amico del fratello Domenico senza mai aggiungere che fosse collegato in qualche modo ai personaggi mafiosi oggetto di indagine indicati dal LO CICERO.
Nel ringraziare l’attività di faticosa ricerca della verità che i giornalisti di Report stanno facendo (il Dott. Mondani, il Dott. Ranucci e gli altri della redazione) e nel massimo rispetto dell’Autorità Giudiziaria, voglio però sottolineare che non accetterò più di essere diffamato da chicchessia. Al proposito ho già incaricato il mio legale di procedere nelle sedi opportune contro chi ha interesse a farlo e a chi avalla certe dichiarazioni per puro servilismo di comodo.

Walter GIUSTINI